Da qui l’idea di creare qualcosa di nuovo, in cui s’incontrassero i suoni intensi e affilati della tecno e dell’ house con le melodie, le armonie e i canti del mondo arabo. Dopo i primi esperimenti, hanno condiviso le loro scoperte con produttori e musicisti, invitandoli a prendere parte al progetto. Così è uscito il primo singolo e la successiva compilation, Acid Arab Collections, che include collaborazioni con Crackboy, Pilooski, Etienne Jaumet e I:Cube.
Gli Acid Arab hanno così dato vita ad una nuova forma di world music, appropriandosi dei codici della musica mediorientale e trasformandoli con gli strumenti analogici tipici della techno, come la beatbox e la bassline machine.
Gli Acid Arab, che dal vivo si allargano a trio con l’aggiunta del tastierista Kenzy Bourras, sono riusciti a creare un nesso solidissimo fra due mondi apparentemente distanti come la club culture e la musica araba, ovvero della zona compresa fra il Nordafrica e il Medio Oriente, fino ad addentrarsi nei territori sperduti del Corno d’Africa. I loro live vengono accolti con grande entusiasmo dal pubblico dei principali festival europei. Dal Sonar al Melt, da Reeperbahn a Pitchfork, dove trionfano.
A ottobre 2016 è uscito il loro primo album, intitolato Musique de France, per l’etichetta belga Crammed Discs. Hanno partecipato, tra gli altri, Rizan Said, tastierista siriano di Omar Souleyman, il cantante algerino Rachid Taha e il musicista e compositore Aphex Twin.
“Parlare di mixing significa che c’è una divisione, una visione binaria del mondo occidentale e di quello orientale. Noi non incolliamo suoni orientali su ritmi occidentali, noi vogliamo incarnare entrambe le culture senza pretendere di reinventare la musica orientale o imbrogliare noi stessi credendo di creare la versione orientale della musica dance. Noi vogliamo solo essere parte di tutto ciò, e contribuire a questo fantastico e incredibile capolavoro che la musica è stato per centinaia di anni e che è tuttora. Questo non è fusione. Questo non è un mixaggio. Questo è un punto d’incontro.”.
Il risultato è una delle fusioni più emozionanti della musica elettronica mondiale che può essere ascoltata oggi: moderna, intossicante e fortemente evocativa.