Elenco Artisti

DOWDELIN

Una band che non può essere legata a una singola geografia e genealogia

La lingua creola, i ritmi caraibici, le energie urbane, il virtuosismo abbagliante, l'electro sensuale: il gruppo si evolve in un luogo unico dove i generi e i colori, il patrimonio e l'audacia possono fondersi.

Con base a Lione e radici che si intrecciano tra Guadalupa, Martinica e Armenia, i Dowdelin si definiscono un quartetto “afro-futurista creolo“. La loro musica è un mix vibrante e frammentato di suoni elettronici e jazz, arricchito da influenze delle Indie francesi come Gwo-Ka, Biguine e Quadrille, tra gli altri.

Il gruppo nasce a Lione grazie all’incontro tra il produttore David Kiledjian e la cantante Olivya. Il nome Dowdelin, un gioco di parole creolo che significa “lento e pigro”, è ironicamente in contrasto con la loro musica energica e dinamica, che fonde stili afro-caraibici, canto in lingua creola ed elettronica di stampo europeo. Per Olivya, originaria della Martinica ma cresciuta in Francia, questa unione di stili è stata del tutto naturale. Completano la formazione il batterista e sassofonista franco-guadalupense Raphaël Philibert e il batterista Greg Boudras.

Nel 2018, i Dowdelin hanno pubblicato il loro album di debutto “Carnaval Odyssey“, anticipato dai singoli “Boaty Cruisy” e “Laissé Mwen“. L’album è un mix di dancehall, jazz e R&B, intrecciato con i ritmi gwo-ka della Guadalupa e avvolto da synth elettronici. Il risultato è stato un progetto immediatamente contagioso, caratterizzato da “ritmi che rompono le barriere” (UK Vibe). Il successo del disco ha portato la band in tour attraverso l’Europa, con esibizioni in festival come Womad, Shambala e Love Supreme.

Nel Febbraio 2022, il gruppo ha pubblicato il loro secondo album, “Lanmou Lanmou“, con l’etichetta francese Underdog Records. “Lanmou Lanmou è decisamente più diretto e incentrato sulle canzoni rispetto a Carnaval Odyssey,” spiega Kiledjian. “Con il primo album stavamo ancora definendo il nostro sound, ma questa volta tutti nella band hanno trovato il proprio ruolo e compreso il tipo di musica che volevamo creare. È questo che ha reso il disco più vivo, organico e perfetto per far ballare.”

Lanmou Lanmou sfida ogni tentativo di classificazione, confondendo i confini e lasciando interdetti. È un’opera che, volutamente, destabilizza sia i ribelli che i conservatori: chi difende una forma ufficiale di reggae, chi insiste sul “giusto” tipo di zouk, chi si attiene alle versioni canoniche di jazz o biguine storicamente approvate. Proprio come le lingue, le culture e le identità dei Caraibi, mai completamente europee né del tutto africane, è impossibile definire con precisione dove si collochino i Dowdelin nel panorama musicale ufficiale. Il loro afro-creolofuturismo si situa in un crocevia unico, nell’Atlantico nero, dove radici e sperimentazione si intrecciano.