Flavia ha percorso tutte le strade del mondo: dai morros di Rio de Janeiro alle strade lastricate di pavé di Parigi, questa giovane splendida donna è a casa dove si sente accolta. La musica è fatta di questa alchimia. È immateriale, una vibrazione cosmica che si muove nell’aria: dal caldo torrido alle brezze gelide, risuona a tutte le latitudini. Lo sa anche Flavia. Il suo canto risuona dalle cuffiette dei cellulari alle pensiline degli autobus, dai concerti nei caffè ai più grandi festival del mondo.
“Non mi sono mai stata così bene in vita mia”, annuncia con il suo sorriso irresistibile. Flavia Coelho sta vivendo il suo momento migliore, sia personalmente che artisticamente. Lo dimostra il suo quarto album, DNA. Registrato tra il Quartiere Latino e il Var, i due studi di Victor Vagh-Weinmann, un album che brilla per la sua ibridazione musicale. Il Baile funk incrocia la trap e la musica caraibica, la cumbia viene reinventata lì, l’hip hop sposa il reggae, l’Orchestre de Chambre de Paris è nell’aria… Il tutto guidato da un’impressionante volontà pop. “La musica popolare sono le persone, e io sono una donna delle persone”, riassume Flavia. Qui conferma il suo impegno viscerale verso melodie melodie orecchiabili altrettanto verso i ritmi più coinvolgenti.